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Il tema delle foreste che bruciano; quello degli interessi delle grandi imprese che abbattono alberi per lasciare spazio alle coltivazioni intensive e ai pascoli per gli allevamenti; quello, non meno caldo, della salvaguardia dei popoli indigeni che abitano e tutelano la vita e la biodiversità nelle foreste, e per questo vengono spesso rappresentati come d’intralcio al propagandato “progresso”; quello infine delle prospettive del Sinodo sull’Amazzonia di ottobre, che affronterà anche il problema dei cambiamenti climatici, che stanno a cuore a Francesco, papa della Laudato si’. Di tutto questo si occupa, con dati e testimonianze, il dossier di settembre “Deforestazione: emergenza silenziosa” (qui l’integrale di 40 pagine scaricabile gratuitamente), pubblicato da Caritas Italiana.

Tra America Latina, Africa e Asia, «le foreste sono un bene inestimabile per tutta l’umanità», si legge nell’introduzione. «Offrono il 20% dell’ossigeno del pianeta; assorbono il CO2, prevenendo il surriscaldamento globale; stabilizzano il clima dell’intero globo; favoriscono le piogge; offrono il 20% dell’acqua dolce del mondo, reintegrando le falde acquifere; bloccano il vento e l’erosione del suolo; forniscono alimenti e sono una riserva di medicine naturali e di risorse rinnovabili, attorno alle quali si creano posti di lavoro». Nonostante sia unanimemente riconosciuto il ruolo cruciale delle foreste per la sopravvivenza del genere umano, denuncia il dossier, ogni anno il pianeta perde foreste vergini per un’area pari al Portogallo (dati Onu). Disperdendo inoltre l’immenso patrimonio di cultura, spiritualità e buone pratiche delle popolazioni indigene che le abitano. Sotto gli occhi indifferenti della politica globale.

«Proprio alla fragilità e ricchezza dell’Amazzonia, dei suoi popoli indigeni e delle sue risorse naturali, la Chiesa ha deciso di dedicare un Sinodo speciale» – ricorda lo speciale a cura di don Francesco SodduWalter NanniDanilo Angelelli Paolo Beccegato – «al fine di promuovere un’ampia e approfondita riflessione sull’ecologia e lo sviluppo umano integrale, favorendo il discernimento nell’elaborazione di nuove linee d’azione e nuovi cammini di spiritualità pratica, legati a questa immensa area del mondo, polmone della terra, che si estende su nove Paesi ed è abitata da 34 milioni di abitanti tra i quali 390 gruppi etnici spesso dimenticati e discriminati».

Il rapporto fra Dio, creato ed esseri umani – e con esso il futuro dell’intero pianeta – è minacciato dalle pressioni dei grandi interessi economici e dal neoestrattivismo, affermano i documenti preparatori del Sinodo. Dice papa Francesco: «Credo che il problema essenziale sia come conciliare il diritto allo sviluppo, compreso quello sociale e culturale, con la tutela delle caratteristiche proprie degli indigeni e dei loro territori» (Fr. FPI).

Leggi il dossier Caritas “Deforestazione: emergenza silenziosa. In difesa dell’Amazzonia e dei popoli indigeni”